La notte è una performance sonora e visiva. Per il poeta è un viaggio di esperienza, di iniziazione, di conoscenza. Viaggio nell’eros e nei bordelli. Il tentativo di raggiungere l’Assoluto attraverso la poesia. Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull’infinito, che tutto ci appare ombra di eternità? Così ci parla Dino Campana, e a noi le sue parole appaiono come formule misteriose, magiche, onde melodiche che aprono porte segrete e conducono in luoghi metafisici nei labirinti del ricordo. E noi, che relazione abbiamo con le impressioni sedimentate nella memoria? Forse è illusorio il nostro tentativo di compiere un cammino lineare sul filo spezzato del tempo?